ISABEL ETTENAUER E IL SUO PIANOFORTINO

By Maddalena Schito

January 2007, Il Giornale della Musica (anno xxiii, n.233)

Da bambina avevo un Bontempi di 25 tasti. L'ho rispolverato nel 1999 per poter eseguire la Suite for Toy Piano di John Cage

Avete presente Schroeder, il baby Beethoven dei Peanuts? Sempre intento a suonare il suo pianoforte a coda in miniatura. E quando Lucy gli chiede come possa suonare i tasti neri se questi sono solo dipinti, lui risponde "Forza di volontà!". Ciò che Schroeder suona è in realtà un pianoforte giocattolo, di quelli con tastiera diatonica.

Il primo compositore che ebbe l'idea di scrivere una musica per toy piano fu John Cage. E lo fece proprio su un giocattolo simile a quello di Schroeder: con i tasti neri finti! La sua Suite for Toy Piano fu scritta per Diversion, coreografia di Merce Cunningham, la cui performance si tenne al Black Mountain College (North Carolina) nell'agosto 1948 (fu eseguita sul giocattolo dallo stesso Cage). Una suite 'barocca' di 5 pezzi brevi scritti sui tasti bianchi in cui le dinamiche, ironicamente esagerate (da sffz a ppp) e impossibili da fare, rivelano tutto il Cage's sense of humour.

Quella del pianoforte giocattolo è una storia vecchia più di un secolo. Si suppone sia stato inventato nel 1872 da un emigrante tedesco di Philadelphia, Albert Schoenhut. I suoi strumenti - molto popolari in America soprattutto negli anni '20 del secolo scorso - furono pensati per l'educazione musicale dei bambini di quelle famiglie che non potevano permettersi uno strumento vero.

Oggi la Schoenhut Toy Piano Company, in St. Augustine-Florida, (www.toypiano.com) è azienda leader a livello mondiale nella costruzione di pianoforti giocattolo venduti per il 25% via internet: per tutte le età (2-9 anni) e per tutte le tasche (dagli 80 ai 700$ circa).

Se volete scoprire un mondo che i libri di storia della musica non raccontano andate anche sul sito americano di Ebay: vi troverete anche il vintage dei toy piano! Deliziosi.

Gli Schoenhut hanno fino a tre ottave cromatiche. Altri, quelli con tastiera diatonica, generalmente sono in Do oppure trasposti in La o in Re. A parte le dimensioni, la differenza principale tra un pianoforte giocattolo e un pianoforte 'adulto' è nella meccanica: un toy piano non ha corde ma barrette di metallo di diversa lunghezza e mai perfettamente intonate (difficile tagliarle della giusta misura). Gli intervalli lievemente microtonali danno così un effetto di 'stonatura'. Non ha pedali né smorzatori quindi la durata dei suoni non si può decidere. Anche le dinamiche sono limitate. Eppure ciò che più attrae un compositore è la sua disarmante semplicità.

Dopo Cage, George Crumb nel 1970 utilizzò il toy piano in Ancient Voices of Children. Per toy piano hanno scritto anche Wiesemann, Andriessen, Montague (vedi la voce 'toy piano' di Wikipedia): la vera stagione inizia negli anni '80-'90 grazie anche alle americane Wendy Mae Chambers (forse la prima interprete di toy piano) e Margaret Leng Tan che nel 2002 debutta come 'Schoenhut's toy pianist' alla Carnegie Hall. E nel 2005 la Clark University istituisce 'The Extensible Toy Piano Project' (www.clarku.ed/xtp/xtp.html) festival-concorso per promuovere la composizione di nuove musiche.

La spinta decisiva la si deve oggi alla pianista austriaca Isabel Ettenauer (www.isabelettenauer.com) che dal 2001 se ne va suonando in giro per i festival d'Europa con i suoi pianoforti giocattolo. 20-30 concerti all'anno (ha anche suonato alla Wigmore Hall) e un repertorio di oltre 50 pezzi di cui una trentina scritti per lei da Henry Brant, Joe Cutler, Karlheinz Essl, Geoff Hannan, Vanessa Lann, Lydia Martin, Stephen Montague.

Il suo debutto italiano la scorsa estate al Ravello Festival, edizione dedicata al tema del 'gioco'.

A Isabel Ettenauer abbiamo chiesto come inizia la sua avventura nel fantastico mondo dei pianoforti giocattolo.

Da bambina avevo un Bontempi di 25 tasti. L'ho rispolverato alla fine del '99 per poter eseguire la Suite for Toy Piano di Cage autore che amo molto. C'era poi un pezzo del 1995 di Montague, Mirabella, composto per un toy piano di 3 ottave. Non potendolo eseguire sul mio Bontempi decisi così di ordinare tre Schoenhut dall'America. Da qui il mio debutto con il progetto 'The joy of toy' (che è anche il titolo del mio CD) al New Waves Festival di Budapest nel 2001 con un concerto interamente dedicato alla musica per toy piano.

Cosa si può scrivere per uno strumento di piccole possibilità tecnico-espressive?

Cosa dire allora di un tin whistle? Un toy piano ha molte possibilità. È usato anche con altri elementi: voce, nastro, live electronics. Altre volte si arriva ad usarne 4. Il suono può essere innocente o estremamente percussivo. Alcuni pezzi del mio repertorio hanno poi un aspetto fortemente teatrale. Ne La Maison de Fred del britannico Joe Cutler suono più pianoforti giocattolo, recito, canto e fischio. È uno dei pezzi che eseguo di più. Lo sento molto mio. Pong invece è una performance presentata al Festival di Avignon nel 2004 insieme con il giocoliere francese Jèrôme Thomas e il mimo svizzero Markus Schmid. In ogni caso quello per toy piano è un repertorio che va preso seriamente. Anche quando è ispirato da sense of humour.

Dopo un suo concerto il pubblico è incantato, affascinato. Perchè?

Lo si dovrebbe chiedere a loro. Credo sia un cocktail di emozioni visive e sonore. Chi viene ai miei concerti lo fa innanzitutto perché spinto dalla curiosità. Questi piccoli strumenti hanno un fascino unico.

Cosa la diverte di più come toy pianist?

Raccontare alla gente cosa c'è nella grande scatola di cartone con cui viaggio: Quando rispondo "Un pianoforte" nessuno mi crede. Dopo spiego che in realtà si tratta di un pianoforte giocattolo!

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